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vivere credendo e credere amando

La straordinaria storia della statua del Salvator Mundi che trova rifugio, per una strana combinazione del caso, tra le pagine del volume omonimo, offrendo una rinascita di speranza per tutta l’Umanità.

In una sorprendente coincidenza del destino, una statua lignea del Salvator Mundi risalente al XVIII secolo, si è manifestata improvvisamente come dono inaspettato, affidato all’ autrice del libro.

L’opera ha una storia affascinante e commovente, che si intreccia con il volume stesso e la vita della scrittrice.

La statua del Gesù Salvatore, custodita ad Alessandria, era stata a suo tempo distrutta da una delle peggiori alluvioni, che colpì il Piemonte nel 1994. L’opera trascinata via dalle furiose acque del fiume fu ridotta in innumerevoli frammenti.

Quel tragico sei novembre costò la vita a 14 persone. Il “Gesu” dopo essere rimasto a lungo scomposto, venticinque anni fa fu acquistato in pezzi dal maestro restauratore Cesare Masi di Genova, che con dedizione e pazienza l’ha ricostruito, purtroppo, senza mani, unici reperti mai ritrovati. Ricomposto nella sua bellezza originale, diventa, oggi, un simbolo unico di rinascita attraverso il sacrificio.

La statua, con la sua imponenza dopo la sua ricostruzione, ha rappresentato per lungo tempo il segno distintivo della storica bottega artigianale nei vicoli genovesi, e oggi, per uno strano disegno del destino, giunge a noi in Parlamento, dopo un quarto di secolo dal suo restauro.  

L’imprevisto ritrovamento giunge l’8 maggio, giorno in cui l’autrice aveva presentato in anteprima il volume “Salvator Mundi” a Genova, che in quel momento celebrava la sua identità come “città della Pace”. A conclusione dell’evento, insieme ad altri ospiti, per una strana coincidenza, imbocca una stradina e si ritrova davanti l’uscio della bottega, che custodisce l’opera dall’inestimabile valore.

“Il dono” inaspettato suggella nella realtà il messaggio potente e universale del libro omonimo, aggiungendo un ulteriore livello di significato alla loro unione.

Con la sua storia travagliata e la sua bellezza risorgente rappresenta un potente simbolo di resilienza: nonostante le avversità, porta infatti con sé un eterno messaggio di speranza.

È come se Gesù stesso, dopo essere stato distrutto nell’alluvione, ritornasse a noi in un atto di risurrezione, per portarci il suo messaggio di speranza, di amore e di pace.

L’opera e la sua storia ci invitano ad aprire i nostri cuori e le nostre menti alla Sua presenza e al Suo messaggio. Ci chiama a credere, a perdonare, ad amare in un mondo in continua lotta.

Il passo del Salvator mundi verso la pace – ha dichiarato il maestro restauratore Cesare Masi – deve essere un simbolo tanto quanto le sue braccia spalancate verso l’umanità senza limitazioni di fede e spirito. Ho deciso, di consegnare questa meravigliosa opera nelle mani di Katia La Rosa, perché con amore possa contribuire a diffondere ancora di più la storia del Salvator Mundi e il suo significato universale. Che possa ispirare e portare speranza a coloro che leggeranno il libro. Mi auguro, che il “Gesu”, con la sua presenza magnetica e il suo messaggio eterno, risplenda di luce per coloro che avranno l’onore di avvicinarsi a Lui. E che la sua storia rimanga viva nella memoria umana come simbolo di rinascita universale”.

Con commozione ed umiltà, ho accolto questo grande dono, impegnandomi a diffondere il messaggio d’amore da Lui incarnato. Ed è proprio, in questo particolare momento storico, la statua senza mani ci ricorda che, anche noi possiamo essere agenti di trasformazione e di amore nel mondo. “Saremo noi le Sue mani” – ha dichiarato la scrittrice Katia La Rosa. Oggi, noi tutti dobbiamo essere grati a Cesare Masi, che ha saputo incarnare con devozione e perizia la profonda connessione tra l’arte e la speranza umana. Attraverso il suo lavoro ha resuscitato una preziosa testimonianza conferendole nuova vita come simbolo di pace per il mondo intero. Insieme a lui porteremo avanti questa missione. Questa straordinaria opera d’arte, simbolo tangibile di rinascita diventa così l’icona del nostro “progetto umano”, per sussurrare nel suo silenzio di legno, alla coscienza del mondo, un messaggio tanto accorato: vivere credendo, credere amando”.

Questo gesto diviene il fiore all’occhiello di una storia intrisa di passione e di legami invisibili che si intrecciano tra l’arte, la rinascita e la nobiltà dell’animo umano. È come se l’anima dell’opera, liberata dalle limitazioni materiali, trovasse finalmente la sua voce nel mondo attraverso le parole dell’autore del libro.

In questa straordinaria storia che unisce cultura, scienza, arte, rinascita e un messaggio sociale profondo, sarà realizzata una copia prototipo, nelle dimensioni originali (2metri) a salvaguardia dell’originale, portando così un valore tangibile a questa storia di resilienza e speranza.  

Che possa essere incisa nel cuore di coloro che incroceranno il cammino di questa straordinaria opera d’arte e di tutti coloro che saranno toccati da questa storia commovente.

Tutte le iniziative costruite attorno ad ogni singola azione, sosterranno anche progetti di solidarietà in favore dei bambini della scuola materna di Qaraqosh in Iraq, diretta da Suor Patrizia e dei piccoli pazienti di ospedali pediatrici italiani. Al volume infatti è collegato anche il progetto una “Medaglia per la vita” e “La Casa dei Miracoli”.  

“Salvator Mundi”, sarà così una rete di solidarietà, capace di offrire aiuto e speranza alle persone in difficoltà attraverso progetti mirati e azioni concrete.

Rimane ancora un segreto da svelare: dove sarà collocata l’opera? Questo sarà un altro “miracolo” da raccontare, perché nulla avviene per caso, ma tutto è frutto di progetti di speranza determinati dal destino creatore.